Le ultime elezioni sono costate ai Gerenzanesi circa €60.000. Non ci credete? Invece è cosi'. Visto che abbiamo superato i 10.000 abitanti, la legge impone 10 pannelli invece dei soliti 3, e quindi per l’acquisto dei pannelli aggiuntivi (circa 450) ed il loro montaggio e (futuro) smontaggio si sono spesi rispettivamente €32.000 e €18.000 (a cui aggiungere le spese per gli scrutatori e i presidenti di seggio e gli straordinari del personale del Comune).
Chi paga? Noi ovviamente, poichè lo Stato rimborserà unicamente circa €28.000.
Il Sincado Campi non è stato a guardare e ha formalmente protestato presso Ministrero degli Interni, Regione Lombardia, Prefettura, ANCI, ed enti vari, per chiedere l’adeguamento dei rimborsi.
In "commenti" proponiamo il commento del Sindaco Campi, che amaramente sottolinea come la maggior parte dei pannelli (obbligatori per legge) non sono stati utilizzati, e che gli stessi sono ancora montati per evitare di incorrere in ulteriori (inutili) spese nel caso in cui nel breve si tornasse a votare di nuovo alle urne.
Rimborsateci. Questo è quanto ho chiesto a nome dei Gerenzanesi con una lettera inviata a tutte le cariche istituzionali competenti: Ministro degli Interni, Presidente della Regione Lombardia, Prefettura di Varese e per conoscenza ad ANCI Nazionale, ANCI Lombardia, Lega Autonomie Nazionale e di Milano. Si tratta delle spese che i Gerenzanesi hanno dovuto sostenere per le campagne elettorali delle ultime elezioni amministrative.
RispondiEliminaRitengo giusto che tutti siano messi al corrente sia dei costi, sia dei motivi che li hanno generati.
Iniziamo questa analisi partendo dal numero dei pannelli per i manifesti elettorali che hanno riempito il paese e che hanno creato un notevole sconcerto. La legge prevede che i Comuni con una popolazione compresa tra le 10.000 e le 30.000 unità riservino sul proprio territorio almeno 10 pannelli per la propaganda di ogni singolo partito e poiché la popolazione del Comune di Gerenzano risulta pari a 10.414 abitanti (come da 15° censimento generale della popolazione effettuato nell’ottobre 2011) ci siamo dovuti adattare alle nuove indicazioni con un triplicamento rispetto alle precedenti elezioni nazionali (quando gli spazi da assegnare erano tre per ogni partito). Così, in base a una legge che valuta allo stesso modo le comunità da 10.000 cittadini e quelle da 30.000, abbiamo dovuto predisporre obbligatoriamente circa 680 pannelli di vario tipo. Alcuni di questi li avevamo già dalle precedenti elezioni mentre 450 pannelli li abbiamo dovuti acquistare dalla società a cui, in seguito a bando di gara a livello nazionale, il Ministero delle Finanze ne ha affidato la fornitura spendendo € 32.000 a cui vanno aggiunti € 18.000 per il montaggio e lo smontaggio degli stessi. Inutile sottolineare che occorrerebbe rivedere la legge perché, come tutti hanno potuto constatare, la gran parte dei pannelli non è nemmeno stata utilizzata dai partiti (ma comunque ingiustamente pagati dai Gerenzanesi). Aggiungo che, per scongiurare un ulteriore esborso in caso si tornasse alle urne, non si è ancora provveduto alla loro rimozione.
Per gli scrutatori e i presidenti di seggio sono stati spesi poco più di € 8.500 euro.
A queste spese vanno sommati gli straordinari del personale del Comune (per l’apertura straordinaria degli uffici, per i servizi della Polizia Locale ecc.) anche per quelli appartenenti agli uffici non impattati direttamente ma solo di riflesso. Tutte queste spese sono ben documentate e disponibili in maniera del tutto trasparente presso i nostri uffici comunali.
In sostanza, per queste elezioni abbiamo dovuto sostenere una spesa di oltre € 60.000 a fronte di rimborsi da parte dello Stato pari a circa € 28.000. Meno della metà! Quindi, se fossero confermati questi dati, significherebbe che i Gerenzanesi dovrebbero ingiustamente farsi carico con risorse proprie di una spesa assolutamente sovradimensionata rispetto alle esigenze di una comunità di 10.000 persone con la conseguente diminuzione delle risorse da destinare alle necessità della comunità gerenzanese.
E per assurdo questo esborso sarebbe destinato ad aumentare qualora si andasse a votare di nuovo!
Concludo con un accorato invito a tutte le forze politiche del territorio affinchè si facciano portavoce presso le rispettive segreterie di partito per sostenere il Comune di Gerenzano a ottenere il rimborso di quanto speso per ottemperare agli obblighi di legge, non certo per rispondere alle reali esigenze della comunità.
Ringrazio il Presidente e il Segretario Generale di ANCI Lombardia per il sostegno espresso ai Comuni attraverso la loro istanza presentata al Presidente della Regione Lombardia affinchè riconsideri l’entità dei rimborsi da destinare ai Comuni, Gerenzano incluso.
Anziché darci risorse veniamo caricati di spese che non ci competono. Non ci siamo per nulla.
W la spending review ed il contenimento dei costi della politica!
RispondiEliminaSignori, siete voi è le forze politiche che appoggiate a fomentare questi continui sprechi.
RispondiEliminaNon lamentatevi se poi nella cabina elettorale continuate a sostenere la "casta"
Guardatevi al vostro interno, avete esempi clamorosi di personaggi legati alla classe politica che per anni ha contribuito ad arricchirsi per interessi personali.
E IO PAGO!!!!!!!!!!!!!
Vorrei farvi una piccola osservazione,perché non ve ne siete fregati di questa legge ?viste le ristrezze economiche che ci sono?
RispondiEliminaChe spreco! Tutti soldi che potevano destinarsi alle famiglie, agli anziani, ai bisognosi...so che se non avessimo rispettato la legge, il Comune sarebbe stato condannato al pagamento di una multa, ben minore rispetto ai 60000 euro spesi. Tuttavia, come può un Comune non rispettare le leggi? Di certo, sarebbe stata una forma di ribellione...
RispondiEliminaE chi se ne frega visto che l'europa approva i prelievi forzosi sul conto corrente di cittadini di uno stato!
RispondiEliminaAnche in Italia, nel nostro recente passato, c'è stato un episodio di prelievo forzoso, proprio come è successo a Cipro pochi giorni fa. Era il 1992 quando, nel mese di luglio, il Governo Amato approvò un decreto legge che acconsentiva al prelievo forzoso del 6 per mille, da versare entro il settembre di quello stesso anno.
RispondiEliminaGiuliano Amato (uno dei possibili nomi papabili per un nuovo governo "di garanzia" o "del presidente") aveva giustificato questa manovra in extremis con "un interesse di straordinario rilievo" e con il fatto che stavamo vivendo "una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica.
È vero ma era il 6 per mille sugli interessi,E poi era una decisione presa in autonomia non da un diktat dell'Unione europea e nessun comune doveva spendere tutti questi soldi per i cartelloni!anche se poi l'Italia è uscita dallo SME ma svalutando la nostra Moneta siamo riusciti a cavarcela comunque .
RispondiElimina